Milano V
Se fosse musica, sarebbe Black Celebration dei Depeche Mode. Se fosse film sarebbe L’eclisse di Michelangelo Antognoni, ma spostato a Milano. Gotica e visiva, inerte e metafisica. Svuotata dalla sua materia organica, Milano è rimasta sola. C’è un senso di colpa artistica, va detto del sadismo estetico di un fotografo che traversa la città del silenzio.
Perché oggi, sabato 21 marzo 2020, è il giorno più diviso dell’anno. In natura, gli alberi avvolti dalle fiamme tirano lontano i loro semi per salvarli dall’incendio. Inversamente, la città attrae a sé gli artisti con la sua bellezza muta e contagiosa. Milano è bianca e nera e oggi mancano gli ultimi podisti, gli ultimi curiosi, gli ultimi camminatori. Milano è virale e oggi è solo dei suoi autori, registi, fotografi, ritrattisti.
Milano è un cielo plumbeo di solitudine. Milano è V come Venti foto dell’anno Venti al tempo del Virus. Let’s have a Black Celebration.

Quando torneranno le persone, non le toglieremo più dalle foto.

Testo Fabio Disingrini